Velocità ssd: la caratteristica che più di tutte attrae gli utenti verso l’utilizzo nonostante i prezzi più alti rispetto i dischi meccanici. Ma anche gli hdd raggiungono velocità diverse in base alle diverse interfacce.
Nel panorama dello storage dei dati, la velocità dei dischi rigidi e la velocità ssd in particolare rappresenta un fattore determinante per le prestazioni generali di un sistema. La scelta dell’unità giusta dipende da diversi fattori, tra cui la tipologia di interfaccia e la tecnologia di connettività impiegate.
Prima dell’acquisto di una unità di massa, non importa se HDD o SSD, dobbiamo informarci su quali interfacce e connettori possiede il nostro computer per poter collegare e far funzionare correttamente il nuovo hard disk. La scelta dell’unità giusta può influenzare significativamente tempi di caricamento, reattività del sistema e fluidità generale nell’utilizzo di software e applicazioni.
Per esempio, se il nostro pc non possedesse porte NVMe, sarebbe inutile acquistare un disco del genere sobbarcandoci di un costo superiore rispetto un disco SATA e collegarlo con un adattatore ad una porta SATA. Il disco NVMe funzionerebbe alla velocità di un disco SATA e il maggior costo di acquisto non sarebbe giustificato.
In questo articolo, approfondiremo questi concetti, fornendo una panoramica delle velocità raggiungibili dai differenti tipi di dischi rigidi.
Nel seguito daremo un’occhiata più da vicino ai diversi tipi di interfacce e tecnologie di connettività più comuni che incontriamo nelle memorie di massa in commercio. Conoscendo questi due parametri sarà facile capire perché due modelli di dischi rigidi molto simili possano essere commercializzati con prezzi differenti e, soprattutto, se si controllano le velocità di lettura e scrittura si può a volte notare che differiscono sensibilmente..
Argomenti trattati
Interfacce e tecnologie di connettività
L’interfaccia rappresenta il punto di connessione tra il disco rigido e la scheda madre del computer. Essa definisce il protocollo di comunicazione utilizzato per lo scambio di dati.
La tecnologia di connettività, invece, si riferisce al metodo fisico con cui l’interfaccia viene collegata al sistema.
Quindi, le interfacce e le tecnologie di connettività definiscono il modo in cui un dispositivo si collega al sistema e trasferisce i dati influenzando direttamente velocità ssd ed hdd. Ogni tipologia offre caratteristiche e prestazioni differenti, influenzando la velocità complessiva di lettura e scrittura.
IDE
L’interfaccia IDE (Integrated Drive Electronics), introdotta negli anni ’80, ha dominato il mercato per decenni. Si basava su un bus parallelo a 16 bit e nelle prime versioni offriva velocità di trasferimento di 16 MB/s che son via via aumentate fino a raggiungere velocità massime di 133 MB/s. L’obsolescenza dell’IDE è dovuta a diversi fattori, tra cui i limiti intrinseci del bus parallelo in termini di scalabilità e la concorrenza di interfacce più performanti.
Se aveste dei vecchi dischi IDE contenenti dati che volete leggere, è possibile, con appositi adattatori, collegarli e farli funzionare come dischi ‘esterni’ connettendoli alla porta usb del computer.


SATA: lo standard consolidato
Serial ATA (SATA) è l’interfaccia attualmente più diffusa per i dischi rigidi consumer. Con l’implementazione di questa nuova interfaccia l’aspetto ‘velocità lettura e scrittura hard disk’ è migliorato considerevolmente rispetto i dischi ID.
Nel 2003, l’interfaccia SATA ha rivoluzionato il panorama degli HDD, introducendo la trasmissione seriale dei dati. Rispetto all’IDE, il SATA ha permesso di ottenere velocità hard disk di trasferimento significativamente più elevate, raggiungendo i 600 MB/s con la revisione 3.0. Inoltre, il SATA ha migliorato la scalabilità e ha ridotto i consumi energetici.
Offre un buon compromesso tra prestazioni e costi, con velocità di trasferimento dati che raggiungono i 6 Gbps per SATA III. La sua semplicità e affidabilità la rendono la scelta ideale per la maggior parte degli utenti domestici e aziendali.
Offre diverse revisioni, ognuna con velocità di trasferimento dati incrementate:
- SATA I (1500 MB/s)
- SATA II (3000 MB/s)
- SATA III (6000 MB/s)
- SATA III (revisione 6 Gbps)
SATA III (6 Gbps) è la versione più diffusa e garantisce prestazioni sufficienti per la maggior parte delle esigenze domestiche e lavorative.
SCSI
Lo standard SCSI (Small Computer System Interface), nato per i server e i sistemi professionali, si distingue per le sue elevate prestazioni, l’affidabilità e la scalabilità. Le interfacce SCSI supportano velocità di trasferimento che superano i 6 GB/s, rendendole ideali per applicazioni mission-critical che richiedono massima velocità e disponibilità dei dati.
SAS: prestazioni elevate
Serial Attached SCSI (SAS) è un’interfaccia progettata per server e workstation ad alte prestazioni. SAS è più costosa di SATA, ma è la scelta ideale per ambienti mission-critical dove l’affidabilità e la velocità sono essenziali.
Offre velocità di trasferimento dati fino a 12 Gbps, maggiore larghezza di banda e ridondanza dei dati rispetto a SATA.
PCIe: connessioni dirette per NVMe


PCIe (Peripheral Component Interconnect Express), sul mercato dal 2003, è un bus ad alta velocità che fornisce connessioni dirette tra la CPU e i dispositivi di input/output. è un’interfaccia versatile utilizzata per collegare diverse schede di espansione alla scheda madre, tra cui schede video, schede di rete e, appunto, unità di storage.
L’interfaccia PCI Express (PCIe) è diventata sempre più versatile, consentendo ai produttori di dispositivi di supportarvi altri tipi di interfacce come SATA 3.0 e USB 3.0. Grazie a questa flessibilità, è possibile utilizzare, ad esempio, dispositivi Mini-SATA (mSATA) collegandoli a un adattatore PCIe. Allo stesso modo, è possibile aggiungere una porta USB 3.0 utilizzando una scheda PCI Express.
Oltre a supportare diverse interfacce, PCIe è disponibile in un numero crescente di fattori di forma, tra cui M.2 e U.2. NVMe viene spesso utilizzato in combinazione con PCIe per implementare SSD NVMe, offrendo velocità di trasferimento dati che superano i 30 Gbps.
Inoltre, sono disponibili nuovi cavi che consentono di collegare dispositivi PCIe esterni agli slot PCIe sulla scheda madre.
Offre diverse generazioni, ognuna con larghezze di banda incrementate:
Le unità NVMe sfruttano le corsie PCIe per raggiungere le loro elevate velocità di trasferimento dati.
NVMe: l’interfaccia ad alta velocità
Non-Volatile Memory Express (NVMe) è una tecnologia relativamente nuova che offre prestazioni significativamente superiori rispetto a SATA e SAS. Utilizza il bus PCI Express per la comunicazione diretta con la CPU, aggirando il collo di bottiglia del chipset. Velocità ssd e NVMe sono ormai concetti strettamente legati, dato che le prestazioni maggiori sono raggiunte proprio da dispositivi NVMe. Progettata per gli SSD, NVMe sfrutta i protocolli PCI Express per offrire trasferimenti dati fino a 32 GB/s, con potenziali futuri sviluppi verso i 64 GB/s. NVMe è ideale per applicazioni che richiedono velocità di lettura e scrittura elevate, come i database, l’elaborazione video e l’analisi dei big data.
Un SSD velocissimo è sinonimo di Solid State Drive con interfaccia NVME e se volete ottenere il massimo riguardo la voce “velocità ssd“, questa interfaccia non ha attualmente rivali.
USB: flessibilità per i dispositivi esterni
Universal Serial Bus (USB) è un’interfaccia diffusa per la connessione di dispositivi esterni, inclusi hard disk e SSD portatili. Le generazioni USB offrono velocità diverse:
Le ultime generazioni USB (3.1 e 3.2) garantiscono velocità sufficienti per trasferimenti rapidi di dati da memorie esterne.
Altre interfacce e tecnologie emergenti
Oltre alle interfacce già menzionate, esistono altre tecnologie e standard con una nicchia specifica di mercato:
- Thunderbolt: un’interfaccia ad alta velocità per connessioni multiple
- Fibre Channel: un’interfaccia ad alta velocità per SAN (Storage Area Network)
Fattori che influenzano la velocità degli HDD
Oltre all’interfaccia e alla tecnologia di connettività, altri fattori possono influenzare la velocità dei dischi rigidi, tra cui:
Capacità di rotazione: la velocità di rotazione del disco, misurata in giri al minuto (RPM), determina la velocità di accesso ai dati. I dischi con RPM più elevati offrono prestazioni migliori.
Densità di dati: la quantità di dati che possono essere memorizzati su un singolo piatto determina la densità di dati. I dischi con densità di dati più elevate offrono prestazioni migliori, ma possono essere più costosi.
Tempo di accesso: il tempo necessario alla testina del disco per posizionarsi sui dati desiderati. Un tempo di accesso inferiore migliora le prestazioni.
Dimensione della cache: la cache è una memoria interna che memorizza temporaneamente i dati utilizzati di frequente. Una cache più grande può migliorare le prestazioni.
Spunti di approfondimento
Per un’analisi più dettagliata delle interfacce citate nell’articolo lascio i link alle pagine di riferimento da consultare:
Se invece volessi approfondire i tipi di connettori più adatti alle diverse interfacce, potresti leggere l’articolo: “Connettere ssd e hdd esterni: Analisi definitiva delle 6 soluzioni di connettività più diffuse“
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